C. 2
Gent.me Signore Sindache
Egregi Signori Sindaci
dei Comuni del Veneto
Loro indirizzi
Oggetto: Problematiche relative alle autorizzazioni per svolgimento di attività di sale gioco ed uso apparecchi automatici di gioco
Gentile Sindaca,
Egregio Sindaco,
il 25 ottobre scorso si è svolto presso la sede di ANCI veneto un incontro sulle problematiche relative alle autorizzazioni per svolgimento di attività di sale gioco ed uso apparecchi automatici di gioco.
Ne è emersa l’opportunità di valutare tutte le possibili iniziative che i Comuni possono adottare per fronteggiare il fenomeno.
Oltre alla predisposizione di appositi regolamenti, prendendo spunto dalle esperienze già attivate da numerosi Comuni, gli ambiti di intervento su cui operare e le questioni che possono essere affrontate possono essere così sintetizzati:
a) L’ubicazione delle sale gioco
Attraverso appositi atti provvedimenti potrebbero essere definite distanze minime dai luoghi “sensibili” che non incidono quindi direttamente sulla individuazione ed installazione dei giochi leciti, ma su fattori, quali la prossimità a determinati luoghi, che potrebbero, da un lato, indurre al gioco un pubblico costituito da soggetti psicologicamente più vulnerabili od immaturi e, quindi, maggiormente esposti alla capacità suggestiva dell’illusione di conseguire, tramite il gioco, vincite e facili guadagni e dall’altro, influire sulla viabilità e sull’inquinamento acustico delle aree interessate.
b) Gli orari di apertura.
Altro settore di intervento riguarda le limitazioni orarie all’apertura delle sale da gioco decise dalle singole amministrazioni comunali, adottate preferibilmente d’intesa tra le Amministrazioni limitrofe proprio al fine di evitare discipline differenziate nelle stesse aree territoriali.
Si tratta di misure che sono state ritenute legittime dalla giurisprudenza amministrativa; il Consiglio di Stato (ad es. con le sentenze nn. 4794 e 4861 del 2015) ha affermato che le misure in questione non sono riferibili alla competenza statale esclusiva in materia di ordine pubblico e sicurezza di cui all’art. 117, comma 2, lettera h) della Costituzione, ma alla tutela del benessere psico-fisico dei soggetti maggiormente vulnerabili e della quiete pubblica, sulla base di una puntuale analisi della presenza nel territorio di giocatori d’azzardo problematici e patologici.
Il Consiglio di Stato ha sottolineato inoltre che i poteri del sindaco di regolarizzazione degli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici ex art. 50, comma 7, del D.Lgs. n. 267 del 2000 riguardino anche le sale giochi e gli esercizi in cui siano installati apparecchi di gioco lecito.
c) Limiti alla pubblicità
Nei Regolamenti Comunali sulle affissioni pubblicitarie, potrebbero essere introdotte limitazioni e/o divieti di pubblicità del gioco d’azzardo nel territorio comunale.
d) I requisiti dei locali.
Un’altra tipologia di intervento potrebbe riguardare le caratteristiche degli esercizi commerciali in cui si pratica il gioco d’azzardo, con riferimento sia al rispetto delle norme in materia di inquinamento acustico, barriere architettoniche, sorvegliabilità dei locali etc, ma anche alla loro superficie minima, ai parcheggi, al divieto di oscuramento delle vetrine.
e) Attività di informazione e sensibilizzazione.
Significative possono essere le attività informative sui rischi del gioco d’azzardo, in particolare negli istituti scolastici.
f) Incentivi economici
Attraverso appositi incentivi o penalizzazioni sull’imposizione tributaria locale si potrebbe favorire la dismissione degli apparati o disincentivarne l’installazione.
L’occasione mi è gradita per salutarVi cordialmente.
IL DIRETTORE
avv. Carlo Rapicavoli