Cominciare a progettare il futuro. Perché quando si usciràda questa situazione bisognerà farsi trovare pronti, a cominciare dal turismo. Con questo spirito, martedì 19 gennaio, si è svolto il primo di una serie di incontri tra Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, Mario Conte ed Elisa Venturini, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Anci Veneto.

Il settore del turismo è il più colpito dalla pandemia: in Veneto registra un saldo annuale negativo di 14.500 posti di lavoro e un calo delle assunzioni pari al 45%. A livello nazionale, secondo i dati di Confturismo, il 2020 in Italia si è chiuso con 78 milioni di arrivi e 240 milioni di presenze in meno, ai quali va aggiunta l’ulteriore perdita di circa 36 milioni di italiani che non sono andati all’estero. 

“Le lancette dell’orologio sono tornate indietro di 30 anni - sottolinea Michielli – Eppure non solo nella legge di bilancio 2021 per il turismo c’è ben poco, ma a oggi non abbiamo visto neppure un progetto vero e proprio nella pianificazione per accedere al Recovery Fund. Per questo abbiamo deciso che ripartire dai Comuni, che hanno un rapporto diretto con il territorio e le realtà imprenditoriali, fosse la strada migliore per valutare le azioni presenti e iniziare a pensare al ‘domani’ - aggiunge - Tra gli interventi più urgenti individuati nel corso del primo incontro quelli sulla Tari, sull’imposta sulla pubblicità, sull’imposta di soggiorno per il 2021 e sui plateatici. Esprimo grande soddisfazione per la partecipazione dimostrata dall’Anci in questo momento drammatico, e per l’impegno reciprocamente assunto di incontrarci ogni due settimane per fare il punto della situazione e tracciare le prossime tappe. I sindaci, come le nostre imprese, sono sotto pressione, unire le forze è l’atto più naturale per poter incidere sulle scelte che verranno adottate a livello centrale ed europeo per la ripartenza”.

“Noi sindaci siamo a fianco degli operatori del turismo, sicuramente tra le categorie più colpite dagli effetti dell’emergenza sanitaria del Covid-19 -precisa a sua volta Conte di Anci Veneto-. Le strutture alberghiere rappresentano un pezzo di storia e di identità dei nostri territori, oltre che essere un incredibile volano economico. Per questo i ristori agli operatori del settori devono arrivare rapidamente e per le attività che ne hanno realmente bisogno, senza cioè subire ritardi a causa della crisi di governo. L’incertezza sarebbe imperdonabile ed inqualificabile perché metterebbe a rischio la loro esistenza. Questo comunque non è l’unico fronte su cui lavorare: i sindaci sono pronti a fare la loro parte sulla Tari, alleggerendo così il peso dei tributi sugli operatori. E soprattutto vogliamo una programmazione turistica condivisa, in grado di rilanciare i territori in una visione di sistema. Siamo perciò pronti a fare squadra. L’incontro di oggi rappresenta solo la prima tappa del cantiere per il futuro”.