Lo scorso 4 giugno il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha sottoscritto l’Accordo nazionale di collaborazione con ANCI, CARITAS e Comunità di Sant'Egidio per estendere il Progetto “INPSxtutti”, attivato due anni fa a livello di sperimentazione nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Bari e Catania e rivolto alle fasce più deboli della popolazione, con la finalità di rendere più accessibili le prestazioni sociali da parte dei potenziali beneficiari in condizione di grave emarginazione e fragilità.
La Direzione regionale INPS ha raccolto, nelle scorse settimane, l’adesione della Caritas del Veneto e di ANCI Veneto per rendere concreto questo Progetto nella nostra Regione e per consentire di sviluppare interventi che possano incidere in modo sostanziale sulle persone che hanno, più di altre, sofferto le conseguenze della pandemia da COVID-19.
Oggi 21 ottobre, dunque, con la firma dell’Accordo regionale, si sostanzia l’impegno di raggiungere i più fragili ed emarginati e ciò sarà possibile grazie all’impegno dei soggetti coinvolti e alla capillarità delle strutture territoriali che contraddistingue la Caritas e i Comuni che aderiranno a questa iniziativa. Di conseguenza sarà possibile intercettare le situazioni di maggior bisogno e a rischio di emarginazione sociale ed intervenire efficacemente sul territorio anche attraverso la diffusione delle informazioni e la rete di prossimità che verrà a rafforzarsi con il costruttivo apporto di tutte le Parti sottoscrittrici.
La vicinanza alle realtà locali, la conoscenza dei contesti sociali e delle persone sul territorio sono fondamentali per individuare chi ancora non ha avuto la possibilità di poter accedere a prestazioni che potrebbero costituire un aiuto, un supporto utile ad alleviare le difficoltà del quotidiano.
Le finalità di tale Progetto, infatti, sono quelle di favorire sostanzialmente una maggiore integrazione sociale a partire dalla diffusione delle informazioni che non sempre, per cause varie, arrivano a tutti i potenziali beneficiari nonché di riuscire ad avvicinare queste persone alle prestazioni alle quali, possedendone i requisiti, potrebbero aver diritto quali la NASPI, il Reddito di Cittadinanza, l’assegno sociale, l’invalidità civile, il premio alla nascita, l’assegno di natalità.
All’Accordo regionale faranno seguito, nei prossimi giorni, i Protocolli provinciali con i quali il Progetto diventerà concretamente operativo in tutte le province del Veneto.
Una volta che le persone saranno “prese in carico” dagli operatori della Caritas o degli uffici preposti ai servizi sociali dei Comuni sarà loro somministrato un questionario on line, anonimo e dinamico, con il quale sarà possibile valutare se potranno diventare beneficiarie delle prestazioni erogate dall’Istituto verificando il possesso dei requisiti utili al riconoscimento delle stesse.
Il personale della Caritas e dei Comuni che sarà coinvolto nel Progetto riceverà un’apposita formazione per la gestione del questionario e delle altre attività di informazione.
Per la soluzione dei casi di maggiore delicatezza che non possano trovare soluzione attraverso le usuali modalità di comunicazione telematica, i referenti territoriali dell’INPS e gli operatori di Caritas e dei Comuni coinvolti potranno attivare appuntamenti in presenza presso le Strutture territoriali dell’INPS competenti o far ricorso ai più moderni strumenti di dialogo e collaborazione adottati dall’Istituto, come il sistema delle videochiamate (web meeting).
Sarà attivato, inoltre, un sistema di monitoraggio delle attività svolte a livello locale per consentire un’analisi sull’attuazione del Progetto, sui bisogni rilevati, sull’efficacia degli interventi realizzati e per prevedere possibili ed ulteriori iniziative finalizzate allo sviluppo della collaborazione.
Le dichiarazioni
“La povertà materiale spesso è accompagnata dalla povertà nelle relazioni, la quale comporta un isolamento sociale che si tramuta anche nella difficoltà ad accedere ai servizi più elementari. Questo accordo consentirà alle persone indigenti che si rivolgono alle Caritas del Veneto di trovare un supporto concreto, innanzitutto per conoscere le misure che potrebbero sostenerle e poi per accompagnarle nel percorso per accedervi. A nome delle Caritas del Veneto, ringrazio Inps e Anci per questa importante sinergia”. Don Enrico Pajarin, Direttore della Caritas Diocesana Vicentina e Coordinatore delle Caritas del Veneto
“Questo accordo conferma la capacità di fare squadra tra le istituzioni del Veneto per aiutare coloro che si trovano in una situazione di grave disagio sociale ed economico e, purtroppo, vivono molto spesso in una situazione marginale rispetto alla comunità. L’Emergenza Covid non ha fatto che aumentare questo tipo di situazioni se si considera che il tasso di povertà è cresciuto negli ultimi anni dal 5,8% al 7,6% anche in Veneto. A queste persone, presenti in tutte le comunità, dobbiamo far sentire la vicinanza dello Stato ad iniziare da quella dei Comuni, che sono il presidio loro più vicino. Anci Veneto è in prima linea nel contrasto alla povertà: per questo abbiamo deciso di aderire in modo convinto a un progetto che può portare un reale contributo alle persone in difficoltà facendo conoscere loro le misure dell’Inps che possono essere più utili. I Comuni vogliono dare un supporto operativo e concreto insieme alla Caritas per far arrivare a chi ne ha più bisogno le prestazioni sociali attualmente previste ed erogate dall’Inps nei confronti di quella fascia di popolazione che vive in condizioni di grave disagio. Lo faremo attraverso iniziative di sensibilizzazione e informazione e mettendoci, come sempre, a disposizione“. Mario Conte, Presidente dell’ANCI Veneto e Sindaco di Treviso
“Così come è doveroso contrastare i comportamenti fraudolenti e le prestazioni indebite percepite dai cosiddetti “furbetti”, è almeno altrettanto doveroso assicurarsi che le prestazioni assistenziali raggiungano invece le persone particolarmente bisognose e ai margini della società, la cui condizione di disagio e di emarginazione sociale spesso non consente loro di sapere di poter avere dei diritti, anche economici. Per fare questo dobbiamo fare rete con chi, come i servizi sociali dei Comuni e le associazioni come Caritas, sanno chi sono questi soggetti, sanno dove sono, e possono materialmente interagire con loro, andandoli fisicamente a cercare. Queste provvidenze, è il caso di chiamarle così, possono fare la differenza nell’ambito di progetti di recupero e sostegno e sarebbe davvero un peccato non utilizzarle“. Antonio Pone, direttore regionale Inps Veneto.