La legge di delega sulla riforma del sistema fiscale comprende un’ampia varietà di settori di intervento e prospetta interventi di rilevante impatto. In estrema sintesi, le aree di intervento possono essere così riassunte:
- riduzione di prelievi (Irpef, IRAP, tributi ed entrate patrimoniali di dimensione minima), con ampliamento di aree di reddito imponibile Irpef soggette a ritenuta a titolo di imposta, assicurando in ogni caso la progressività del sistema fiscale;
- introduzione di forme agevolative, con particolare riguardo all’incentivazione della natalità e della crescita economica;
- semplificazione del rapporto tributario e rafforzamento dei diritti dei contribuenti, anche in fase di accertamento e riscossione;
- revisione del contenzioso tributario, con abolizione del reclamo/mediazione e introduzione di ulteriori strumenti deflativi del contenzioso;
- revisione delle sanzioni con l’obiettivo di assicurare una maggiore proporzionalità rispetto alle condotte contestate
A seguito delle perplessità espresse sia dalle Regioni che da Anci ed UPI sugli articoli 13 e 14 (fiscalità regionale e locale) dello schema di delega iniziale, tali articoli sono stati stralciati per permettere un’apposita concertazione.
Quanto al Codice della Protezione Civile, l’art. 37 del d.lgs. 1/18 prevede che il Dipartimento della protezione civile possa concedere al volontariato organizzato (OdV) contributi finalizzati al potenziamento dei mezzi e della capacità tecnica. Per accedere ai contributi le OdV presentando delle istanze sulla base di criteri da stabilirsi su base triennale. Il provvedimento aggiorna i criteri vigenti adeguandoli a criticità applicative e lasciando pressocché inalterato l’impianto procedurale.
La novità di rilievo è l’introduzione della misura cd. “mista”, che prevede la partecipazione del volontariato organizzato alla pianificazione di protezione civile. Come ANCI abbiamo sostenuto l’opportunità di destinare questa misura direttamente al volontariato locale, dato che il testo proposto inizialmente prevedeva che fossero le regioni a decidere quali progetti finanziare a supporto della pianificazione comunale. A seguito del confronto svolto, che ha comportato due rinvii della discussione del punto già inserito all’OdG della Conferenza Unificata, si è raggiunto un punto di mediazione.
In questa fase rimangono invariate le attuali % di riparto tra le quote nazionale, regionale e locale prevedendo che annualmente (entro il 30 settembre e annualmente il DPC procede alla ricognizione delle economie di spesa maturate sui piani straordinari per destinarne una quota, entro il limite massimo di 1 milione per ciascun anno, a finanziare per il 25%, la citata misura ‘Mista’ e per il 75% un’integrazione straordinaria della ‘quota locale’, allo scopo di riassorbire, nell’arco del triennio di validità dei criteri, il gap creatosi nel corso degli anni. La misura ‘Mista’ in via sperimentale riguarderà la sola pianificazione di livello comunale, la valutazione e selezione delle proposte ammissibili sarà effettuata dalle Regioni, in considerazione della loro competenza e funzione in tema di pianificazione, assicurando il coinvolgimento di un rappresentante delle rispettive ANCI regionali nel processo valutativo/selettivo.