Si è concluso positivamente l'incontro di oggi 19 ottobre a Treviso tra i vertici di Anci Veneto e i rappresentanti dei sindacati sul tema della casa. Presenti il presidente di Anci Veneto, Mario Conte, la vicepresidente vicaria di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, Emilio Viafora e Paolo Righetti per Cgil e Sunia Veneto, Pietro Scomparin per Cisl e Sicet Veneto, Claudio Stocco di Uniat Veneto e Lorenza Cervellin di Uil Veneto. L’emergenza abitativa, la necessità di investire maggiormente sull’edilizia residenziale pubblica, la difficoltà nel trovare case in affitto sul mercato: diverse le tematiche trattate con un solo obiettivo, quello di cambiare il paradigma e risolvere il problema casa per i cittadini del Veneto. L’assemblea si è conclusa con la condivisione degli obiettivi e l’accordo di chiedere un incontro in Regione per trattare dell’emergenza.
“L’ho detto più volte e l’ho ribadito: è giunto il momento di un nuovo Piano Casa, questo l’appello che come Anci Veneto lanciamo alla Regione e al Governo – il commento di Mario Conte – bisogna ripensare e incentivare gli investimenti sulla residenzialità pubblica, pensando anche a nuove formule come il social housing. Allo stesso tempo, bisogna trovare un accordo coi proprietari affinchè riqualifichino l’esistente e lo sfitto, anche perché dove ci sono alloggi abbandonati si crea il degrado. Serve un patto del pubblico coi privati in modo che si possa tornare ad affittare alle famiglie e ai giovani con prezzi agevolati. Bene dunque l’intesa coi sindacati con un solo obiettivo: ripartire da un nuovo modello di sostenibilità sociale e ambientale che punti alla casa, ai giovani e alle famiglie”.
“Quella della casa è una delle emergenze che i Comuni si trovano ad affrontare quotidianamente – spiega Maria Rosa Pavanello, vicepresidente vicaria di Anci Veneto – per questo è necessario investire maggiormente in alloggi Ater e in alloggi ERP ma allo stesso tempo è fondamentale trovare un accordo coi privati, magari predisponendo un fondo di garanzia per incentivare i proprietari a concedere alloggi attualmente vuoti in affitto”.
“La difficoltà di accesso alla Casa - dichiarano i rappresentanti sindacali - è una delle emergenze sociali più gravi e coinvolge pesantemente soprattutto famiglie senza lavoro o con redditi bassi, lavoratori stagionali, pensionati soli, giovani coppie, studenti. Servono interventi urgenti per gestire l’emergenza sfratti e il sostegno ai canoni d’affitto e alle spese condominiali e la rapida definizione e programmazione di tutte le misure necessarie a incrementare la disponibilità di alloggi dell’Edilizia Residenziale Pubblica e dell’offerta privata. I Comuni non possono essere lasciati soli e senza risorse per affrontare l’emergenza e la domanda crescente di alloggi a costi sostenibili. Per questo abbiamo condiviso con ANCI di chiedere un incontro alla Regione per proporre e sollecitare gli interventi prioritari da mettere in campo, che a nostro avviso richiedono lo stanziamento di risorse adeguate a partire dalla programmazione di Bilancio regionale 2024-2026.”
I temi che saranno oggetto del documento da inviare in Regione riguardano:
· Strumenti di sostegno economico ai nuclei familiari in maggiore difficoltà economica e di copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla gestione sociale degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
· Ampliamento del bacino dei Comuni ad alta tensione abitativa.
· Strumenti e modalità di incentivazione e ampliamento dell’offerta nel mercato privato, ad esempio attraverso un Fondo di garanzia pubblico per i proprietari disponibili ad affittare, omogeneo in tutto il territorio regionale.
· Regolamentazione più stringente e limitativa sulle locazioni a breve termine, che stanno alterando le condizioni dell’offerta abitativa complessiva.
· Ampliamento degli studentati e degli alloggi disponibili per gli studenti universitari fuori sede.
· Piano straordinario per l’incremento della disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica e sociale, a partire dal recupero degli alloggi ERP oggi non disponibili e da ristrutturare e dall’acquisizione di immobili dismessi dal demanio e da enti pubblici.