Venezia, 14 luglio – L'Italia presenta un numero elevato di progetti rispetto al resto d'Europa, ma in una logica non strutturale e di competizione anche interna. La gestione attuale non è coordinata: ogni ente, che intende partecipare ai bandi, si attiva in proprio e non su base condivisa rischiando di risultare poco competitivo. Si pensi, ad esempio, al programma europeo Creative Europe 2015, in cui le centinaia di progetti presentati dall'Italia hanno rappresentato il 50% dei progetti presentati a livello europeo, ma solo 8 progetti finanziati.
Per questo, Regione del Veneto, Anci Veneto e Upi hanno presentato il patto per il coordinamento degli enti locali del territorio veneto in materia di politiche comunitarie europee. Tutte le realtà rappresentative istituzionali del Veneto, indistintamente dallo schieramento politico, per la prima volta aderiscono in sinergia a un progetto che ha l’obiettivo di rendere maggiormente efficace e strategica la partecipazione dei comuni e di altri enti locali ai bandi europei per l’accesso ai fondi UE.
L’iniziativa che vede Anci Veneto in qualità di soggetto coordinatore e Anci SA srl, società di servizi di Anci Veneto, nel ruolo di erogatore del servizio, è realizzato insieme a Eurising srl, start up innovativa che ha come core i servizi relativi alle politiche comunitarie per gli enti locali.
L'investimento previsto, tra parte finanziaria e parte a patrimonio (attività), è stimato in 511 mila euro in 18 mesi e non sarà a carico degli enti locali. A soli 6 mesi dall'avvio dell'iniziativa, sono già una cinquantina i comuni che hanno aderito al progetto come ad esempio Vicenza, Treviso, Mirano. Inoltre, anche l'associazione Marca Trevigiana ha manifestato pieno supporto al progetto e la volontà di aderire già da settembre 2016.
Il progetto si fonda su una piattaforma informatica che raccoglierà e documenterà le esigenze dei singoli enti pubblici interessati a ottenere finanziamenti per la progettualità, indirizzandoli verso bandi e fondi mirati e aiutandoli a sviluppare progetti con un ampio interesse territoriale. Il sistema, inoltre, consente un costante e puntuale monitoraggio dei progetti disponibili identificando i soggetti virtuosi, una verifica della correttezza della azioni e garantisce un elevato livello di trasparenza nei confronti della cittadinanza.
La piattaforma si baserà su criteri di valutazione e redistribuzione per assi tematici come cultura, turismo, ambiente, innovazione, formazione, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione.
«Questa iniziativa rappresenta un evento veramente significativo per il nostro territorio. Tutte le istituzioni e le rappresentanze degli enti locali agiscono in modo coeso, sostenendo una visione strategica di propulsione per le politiche comunitarie europee – dichiara Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto -. Il rapporto tra enti locali ed Europa è un tema di grande interesse e attualità. Lo dimostra anche la grande partecipazione da parte dei nostri sindaci alla giornata di oggi dedicata all’incontro con l’Europa nell’ambito del percorso formativo organizzato da Anci Veneto».
«La regione del Veneto già opera con la propria sede di Bruxelles e vuole renderla ancora più a disposizione anche del predetto accordo al fine di organizzare incontri operativi tra soggetti pubblici e/o privati del territorio con soggetti istituzionali - dichiara Gianluca Forcolin, vicepresidente Regione Veneto -. Ogni azione utile ad essere attrattiva di investimenti deve essere sviluppata in un periodo in cui la crisi e i continui tagli ai trasferimenti ha di fatto ridotto al minimo le risorse a disposizione degli enti locali. A tal proposito gli uffici sono già in contatto con Anci Veneto per mettere a punto le linee strategiche. La convenzione proposta da Anci Veneto per costituire un patto del territorio per la gestione dei fondi di derivazione U.E. e la gestione dei fondi privati con una apposita piattaforma applicativa rientra pienamente nella logica di cui si è detto sopra - concludeForcolin - Le iniziative che saranno attivate dal sistema degli Enti Locali devono tuttavia avere come punto di riferimento la programmazione regionale unitaria 2014-2020 e relativi strumenti di attuazione tramite la partecipazione ai programmi operativi pluriennali sia a livello nazionale (PON) sia a livello regionale (POR)».
«In un momento storico come questo, dove gli Enti Locali sono costretti a subire i tagli consistenti delle riforme e di conseguenza a diminuire gli investimenti sul territorio, essere in grado di intercettare i finanziamenti europei diventa strategico – spiega Leonardo Muraro, presidente dell’UPI Veneto – le Province venete si sono sempre dimostrate all’avanguardia in questo frangente, basti pensare che l’ufficio Europa costituito a Treviso, ad esempio, in 10 anni ha ottenuto 59 progetti europei, per circa 6,5 milioni di euro portati nel territorio, senza dimenticare il ruolo di coordinamento dell’area vasta che ha visto le Province supportare i Comuni nei loro progetti. Questo ruolo dunque non deve venire meno, anzi deve essere incentivato. Ed è per questo molto importante essersi confrontati con relatori autorevoli in materia, portando le istanze dei territori, per il bene dei cittadini».
«Oggi l’Italia utilizza poco più del 50% dei fondi strutturali, a differenza della Germania che ne utilizza l’86%. Il nostro, infatti, è uno dei paesi europei che presenta più progetti, ma ne vengono approvati in numero molto contenuto - afferma Enzo Muoio, amministratore delegato di Anci SA srl -. I singoli comuni, oggi, si trovano, molto spesso, in difficoltà nel gestire progettualità complesse. Con questo progetto, di cui Anci SA è soggetto esecutivo, le amministrazioni locali si metteranno in rete per fare massa critica e diventeranno competitive nello scenario europeo».