"La violenza sulle donne è un fenomeno su cui non bisogna abbassare la guardia, ma che dobbiamo contrastare con forza perché rappresenta una vera e propria piaga sociale che tocca da vicino anche il Veneto" dichiara Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto, in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne il 25 novembre.
“Serve pertanto sinergia tra le istituzioni. Come quella che ha portato al via libera in Conferenza Unificata al Piano strategico nazionale 2017-2020 sulla violenza contro le donne passato con l’unanimità di Anci, Regioni e Province. Per il Piano il Governo ha stanziato 33 milioni all’anno per i prossimi tre anni. Si tratta di risorse importanti per mettere in campo azioni muscolari ed efficaci, ma dobbiamo essere consapevoli che la strada maestra è la prevenzione. La sconfitta di questa piaga sociale passa attraverso una vera e propria rivoluzione culturale su cui continuare ad investire”.
Al centro del piano strategico le nuove linee guida per le vittime di violenza che arrivano nei pronto soccorso, per far iniziare loro un percorso dedicato e specializzato anche una volta uscite dall'ospedale sulla base di una loro scelta volontaria. A livello nazionale è partita la campagna di comunicazione #sbloccailcoraggio, lanciata questa settimana in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, per veicolare il 1522, il numero di pubblica utilità a cui si possono rivolgere le donne che hanno subito minacce o violenza, le vittime di stalking o persone che sono a conoscenza di episodi di questo genere.
I dati forniti dalla Polizia ci dicono che degli 84 omicidi di donne nei primi nove mesi del 2017, in calo rispetto allo stesso periodo del 2016, quando erano stati 109, ben 61 si sono verificati in ambito familiare.
“Bisogna continuare su questa strada senza abbassare la guardia. Io sono pienamente d’accordo – prosegue Pavanello - con le parole del capo della polizia, Franco Gabrielli, quando dice che sono crimini contro l'umanità perchè colpiscono la parte più vulnerabile e aggredibile. Il Veneto non è immune da episodi di violenza sulle donne. Basti pensare alla ragazza uccisa dal fidanzato in provincia di Treviso con una pietra. O all’ex compagno che ha ucciso a colpi di pistola la fidanzata che l’aveva lasciato. Si tratta di episodi simbolo, ma che sottolineano come sia una piaga su cui non dobbiamo abbassare la guardia perché sono circa 300 gli episodi di violenza che ogni anno avvengono nei nostri territori e non conosciamo tutto il sommerso per tutte quelle donne che hanno paura di denunciare. Per questo mi auguro che nascano nei nostri Comuni centri antiviolenza per offrire supporto e soccorso. E alle donne lancio un appello dicendo che so che è difficile, ma denunciate gli episodi di violenza sempre e comunque perché questo aiuta nel contrasto al fenomeno”.
Anche quest’anno, inoltre, le amministrazioni del Veneto, come accade in tutta Italia, hanno previsto e organizzato numerose iniziative sui loro territori in occasione della ricorrenza internazionale.