La presidente Pavanello: “Stiamo predisponendo una nota tecnica con i nostri esperti di finanza locale per aiutare i Comuni ad orientarsi nelle scelte per l’esercizio 2018 e cogliere tutte le possibili opportunità di finanziare nuovi investimenti con le quote di avanzo utilizzabili già nell’anno in corso”
“Innanzitutto –commenta la presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello- va ribadito che la circolare della Ragioneria Generale dello Stato è accolta dai Comuni del Veneto con grande soddisfazione perché, dopo anni di richieste, viene sancito un principio indiscutibile: “l’avanzo di amministrazione rimane nella disponibilità dell’ente che lo realizza” e “non può essere oggetto di prelievo forzoso” attraverso i vincoli del pareggio di bilancio”.
Principio contenuto nelle sentenze della Corte Costituzionale n. 247/2017 e n. 101/2018 e che adesso trova la sua prima applicazione grazie al Governo e alle previsioni dell’art. 13, comma 4, del decreto milleproroghe e della Circolare del 3 ottobre del Ragioniere Generale dello Stato.
“Non può trattarsi pertanto di una misura una tantum, ma di un principio contabile consolidato che dovrà avere effetti anche per i prossimi esercizi finanziari”.
Intanto, “per aiutare i Comuni a valutare le possibili opportunità favorevoli già per il 2018, in considerazione del ristretto margine temporale fino alla fine dell’anno, - comunica il direttore Carlo Rapicavoli - Anci Veneto sta predisponendo una nota operativa, per i responsabili finanziari dei Comuni, per aiutarli ad orientarsi sulle possibili misure da adottare, che sarà divulgata all’inizio della prossima settimana”.
“E’ possibile – continua Rapicavoli - fornire subito alcune precisazioni:
- Nell’anno 2018 gli Enti Locali possono utilizzare l’avanzo di amministrazione, nel rispetto dei vigenti principi contabili, per finanziare investimenti, senza alcun limite e senza presentare alcuna richiesta.
- L’utilizzo riguarda qualsiasi tipologia di quota di avanzo di amministrazione correlata ad investimenti (es. quote vincolate, quote destinate o quote libere).
- L’avanzo di amministrazione deve essere utilizzato solo per finanziare investimenti sia diretti che indiretti, quindi anche trasferimenti finalizzati a far realizzare investimenti ad altri enti pubblici o privati;
- Ai fini della determinazione del saldo di finanza pubblica per l’anno 2018, gli Enti considerano quindi tra le entrate finali anche l’avanzo di amministrazione per investimenti applicato al bilancio di previsione del medesimo esercizio; in questo modo, nei conteggi sui vincoli di finanza pubblica l’entrata neutralizza la spesa, che quindi non ha più un impatto negativo;
- Deve trattarsi di utilizzo di avanzo aggiuntivo rispetto a quello già utilizzato o da utilizzare a seguito di eventuale acquisizione di spazi finanziari per investimenti finanziati da avanzo, attraverso la partecipazione nel 2018 ai patti di solidarietà nazionali e alle intese regionali;
- Gli enti in avanzo, per utilizzare quote aggiuntive di avanzo, devono variare gli strumenti di programmazione già adottati per l'anno in corso (documento unico di programmazione, programma opere pubbliche, bilancio di previsione) e avviare entro l'anno in corso le nuove spese di investimento e di renderle esigibili o riuscire ad accantonare il fondo pluriennale vincolato di spesa.
- La Ragioneria Generale dello Stato ha diramato ieri ulteriori istruzioni a tutti gli Enti in merito alle modalità di compilazione e aggiornamento dei prospetti sul monitoraggio del saldo di finanza pubblica 2018 al fine di registrare correttamente le quote di avanzo utilizzate per investimenti”.
Conclude il direttore: “Restano aperte altre questioni fondamentali: lo sblocco delle assunzioni, con regole che tengano conto della virtuosità degli Enti nel rapporto spesa del personale/popolazione o ammontare complessivo della spesa corrente, e il ripristino dei trasferimenti agli Enti o l’azzeramento dei prelievi forzosi sulle entrate correnti, fortemente penalizzanti negli ultimi anni, che hanno ridotto o impedito gli interventi di manutenzione ordinaria in particolare su strade, scuole, e limitato l’erogazione dei servizi ai cittadini”.