Per la presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello è una soluzione di buon senso. Una scelta che va incontro alle esigenze di Comuni e cittadini e che sottolinea l’importanza del rispetto delle regole
“La decisione della Regione è una scelta di buon senso che va nella direzione auspicata di Anci Veneto. Permette infatti di superare una situazione di impasse che si stava facendo difficile per le strutture amministrative dei Comuni".
Con queste parole la presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, annuncia l’invio della circolare, in accordo con la Regione, ai Comuni sul bando libri con cui si chiarisce la possibilità di presentare l’autocertificazione per i cittadini stranieri.
"Noi siamo per il pieno rispetto della legge -continua-. I furbetti non devono riuscire ad ottenere questo contributo portandolo via magari via a chi ne ha realmente bisogno. Per questo, come scritto nella circolare, faremo dei controlli a campione per individuare chi non rispetta i parametri prefissati. E queste persone vedranno decadere la concessione del contributo e saranno perseguite penalmente. È un segnale per invitare tutti al pieno rispetto delle regole su un tema delicato ed intoccabile, che coinvolge i bambini e la loro istruzione”.
Nella circolare si chiarisce che “né il bando né le istruzioni per la compilazione della domanda prevedono l’inammissibilità delle richieste presentate da cittadini di Paesi extra Ue sprovviste della documentazione relativa a quanto non certificabile o attestabile da parte di soggetti pubblici italiani. Questo, perché solo nelle istruzioni l’ente erogatore del contributo (il Comune) deve confermare o meno di aver ricevuto tale documentazione. Pertanto, come previsto per i casi in cui manchi uno dei requisiti indicati dal Bando, anche nell’ipotesi in cui il Comune dovesse confermare di non aver ricevuto tale documentazione, la richiesta deve essere comunque trasmessa alla Regione per consentire ai suoi uffici di completarne l’istruttoria. Considerato quindi che non sussistono cause di esclusione dal contributo per mancata produzione della documentazione in parola, in tale fase procedimentale la domanda è da considerarsi utilmente presentata anche in presenza della sola autocertificazione”.
La circolare, inoltre, prevede dei controlli a campione: “una volta conclusa l’istruttoria degli uffici regionali i Comuni, in qualità di soggetti erogatori, in attuazione a quanto previsto dal 3° comma, art. 1 della legge regionale 2/2018 in materia di controlli e verifiche, adempiranno all’obbligo di definire e, entro il 30 aprile 2019, attuare modalità di controllo, anche a campione, secondo un piano definito sulla base di criteri di analisi del rischio. In caso di accertamento di dichiarazioni false o mendaci sarà disposta la decadenza dai benefici e il richiedente sarà perseguito penalmente o in via amministrativa per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato ai sensi dell’art. 316 ter del Codice Penale riservandosi la Regione ulteriori eventuali preclusioni dai benefici con riferimento a successive domande di erogazione del buono libri.
“L’Anci Veneto –conclude Pavanello- non è scesa nel ring della polemica politica perché ha lavorato fin da subito all’individuazione di una soluzione condivisa insieme alla Regione. E infatti grazie al lavoro con il Presidente e l’assessore siamo giunti ad una soluzione che ha permesso di rispondere alla richieste dei cittadini e sbloccare una situazione di ingorgo amministrativo che rischiava di creare seri problemi”.