“È stato un incontro positivo – spiegano Pavanello e Venturini-. Il fatto che Anci Nazionale abbia messo all’ordine del giorno il tema dell’autonomia è un segnale di attenzione e sensibilità importante. In questo processo come sosteniamo da sempre, i Comuni devono avere un ruolo centrale ed essere il motore dell’autonomia sui territori in modo da poter declinare con più incisività gli aspetti positivi della riforma”.
Nel documento si ricorda che Anci Veneto ha espresso un giudizio positivo e favorevole all’autonomia con un documento formale approvato all’unanimità “il 12 ottobre 2017 assumendo una posizione chiara ed univoca per interpretare fino in fondo le istanze dei Sindaci, dei Comuni e dei cittadini”. Sulla trattativa in corso fatta salva la necessità di garantire il rispetto dell’unità nazionale l’Anci Veneto ha messo l’accento su “uno dei punti più delicati del dibattito riguarda il tema delle risorse finanziarie che devono accompagnare il processo di rafforzamento dell'autonomia regionale. Risulta, al riguardo, centrale l'esigenza del rispetto del principio, elaborato dalla giurisprudenza costituzionale, della necessaria correlazione tra funzioni e risorse”. In questo contesto si sottolinea, poi come “un ruolo decisivo a livello statale sarà quello di determinazione dei fabbisogni e dei costi standard, in una prospettiva di piena sostenibilità degli interventi affidati a livello regionale (...). Pertanto per Anci Veneto “alla Regione proprio nello spirito dell’art. 116 andranno riconosciute prevalenti competenze legislative, che ne rafforzino la natura di ente di legislazione, programmazione e indirizzo (…). La Regione sarà chiamata a interpretare la rinnovata dimensione delle competenze legislative in una prospettiva che deve vedere la piena attuazione del principio di sussidiarietà, sul piano delle competenze amministrative e delle connesse risorse finanziarie, con conseguente piena valorizzazione del ruolo dei Comuni, delle Province e delle Città Metropolitane attraverso l’attribuzione diretta dei compiti di amministrazione e gestione”.
“Ed è proprio in virtù di questo ultimo aspetto che al tavolo abbiamo portato anche la nostra posizione sul riordino delle Città Metropolitane e delle Province. Infatti è fondamentale avere un quadro chiaro e preciso dell’assetto istituzionale del territorio per poter declinare ed attuare in modo efficiente ed efficace l’autonomia”.
Per Anci Veneto alle “ Province deve essere restituito il ruolo di ente a fini generali, che coordina lo sviluppo della comunità territoriale di riferimento, e ancor di più alle Città metropolitane, così da garantire per l’intero territorio del Paese che siano gli enti di governo di area vasta, esponenziali delle comunità territoriali, ad essere artefici, per i profili di competenza, dello sviluppo dei territori (…).Occorre prevedere un rafforzamento delle competenze: in materia di difesa del suolo, politiche di contrasto ai cambiamenti climatici; turismo, cultura, politiche per il sostegno all’attrazione degli investimenti e per la competitività delle Città a livello internazionale, coordinamento delle azioni dell’Agenda Digitale Locale, anche dando alla Città Metropolitana il potere, le competenze e le risorse per svolgere il ruolo di stazione appaltante, e aggiornamento del piano strategico del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l'ente e per l'esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni compresi nel predetto territorio.
“Il dibattito ed il confronto siamo certi che andrà avanti – concludono Venturini e Pavanello – e siamo convinti che sull’assetto istituzionale dei territori Anci Veneto ed Anci Nazionale possano dare un contributo importante e decisivo per la costruzione di una buona riforma”.