L’Anci Veneto ha inviato ai Comuni del Veneto una nota informativa sulla norma definita “Spazza Corrotti” (legge del 9 gennaio, n.3 recante “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”, in vigore dal 31 gennaio) che introduce nuovi adempimenti e nuove regole per le prossime amministrative del 26 maggio.
Il documento dell'Anci regionale si è posto l’obiettivo di dare ai Comuni del Veneto una prima lettura e spiegazione della norma sottolineandone gli aspetti più importanti, ma soprattutto richiamare l’attenzione su alcuni paletti che rischiano di creare dei seri problemi non solo alle amministrazioni ma anche e soprattutto alle associazioni, fondazioni e comitati presenti sul territorio che la legge equipara ai movimenti politici.
Le nuove norme, come chiaramente specificato dalla Legge, riguardano le “competizioni elettorali di qualunque genere”. E in tutti i Comuni sopra i 15.000 abitanti, i partiti politici, movimenti e liste civiche che presentino liste di candidati alle prossime elezioni amministrative dovranno:
a) avere un proprio sito internet;
b) pubblicare su tale sito il Curriculum Vitae e il certificato penale dei candidati.
I nuovi obblighi, in termine di trasparenza del CV e del casellario giudiziario sono a carico del Comune che va al rinnovo, dei partiti e movimenti politici e delle liste civiche candidate. Si rileva, infine, che l’omessa pubblicazione del curriculum vitae e del certificato penale non comporta l’esclusione delle liste o dei singoli candidati da parte delle commissioni elettorali circondariali. Tuttavia, in caso di violazione di tali obblighi di pubblicazione da parte dei partiti o movimenti politici, la Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici, commina una sanzione pecuniaria amministrativa da euro 12.000 a euro 120.000.
L’Anci Veneto nella circolare ha posto particolare attenzione al comma 20 all’articolo 1 della norma che regolamenta i rapporti tra partiti politici e fondazioni, associazioni e comitati equiparando, in estrema sintesi, questi diversi soggetti.
È stato infatti rilevato che la norma, come formulata, di fatto costringe adesso tutte le associazioni con nei propri direttivi anche solo un ex consigliere comunale a dover espletare obblighi estremamente complessi. Obblighi così onerosi da mettere in difficoltà la loro stessa sopravvivenza Questi enti si troverebbero non solo a dover rispettare una serie infinita di adempimenti, ma anche a redigere bilanci come fanno i partiti, a doverli fare certificare dalle società di revisione e depositarli presso la Commissione di Garanzia dei Partiti presso la Camera dei Deputati nonché a dover comunicare alla Camera dei deputati ogni donazione superiore a 500 euro. Riguarda persino le realtà più semplici come le pro loco, le bocciofile, l’associazione dei donatori di sangue, le società sportive dilettantistiche.
La Presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, commenta così le norme che rischiano di influenzare le prossime elezioni amministrative: “la nostra preoccupazione riguarda, in primis, la partecipazione dei cittadini alla vita democratica di un Comune. Infatti questi paletti rischiano di disincentivare la società civile a mettersi in gioco e candidarsi. Oggi liste civiche ed i partiti, in molti casi, pescano candidati all’interno del mondo dell’associazionismo perché sono persone con valori e con voglia di impegnarsi in grado di portare alle amministrazioni energie ed idee nuove. Questa norma, però, rischia di allontanare le persone della vita pubblica e crea, senza ombra di dubbio, un problema per la democrazia.Il rischio concreto è di avere sempre meno cittadini che decidono di partecipare. Detto questo, poi, da sindaco non posso che essere preoccupata per il mondo dell’associazionismo che rischia di pagare i paletti e gli adempimentl imposti dalla norma.
La nostra associazione è, come sempre, per il dialogo. Per questo confidiamo nell’intervento del legislatore. A maggior ragione perché in Veneto associazionismo e partecipazione politica sono due facce della stessa medaglia: sono un patrimonio che non dobbiamo disperdere, bensì tutelare e favorire”.