“La firma di questo protocollo avviene a poche ore da un episodio gravissimo: l’arrivo di un proiettile a Rosanna Conte, consigliere comunale a Caorle ed eurodeputata. È la conferma che le infiltrazioni mafiose sono presenti anche nei nostri territori ed agiscono sotto traccia, ma purtroppo più che mai attente ed attratte dal ricco Veneto".
Così la presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, ha commentato la firma del protocollo della legalità iil 30 luglio a Venezia, a Palazzo Balbi. La sottoscrizione è avvenuta alla presenza del presidente Luca Zaia e delle parti sociali.
Il protocollo serve a proteggere il settore dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Fornisce, in aggiunta, misure di contrasto alla corruzione.
"Mi auguro che, da un lato, sia uno strumento efficace. Dall’altro, che mandi un segnale a chi vuole penetrare nel nostro sistema economico e negli enti locali: non c’è spazio per la criminalità e per le mafie in Veneto. Le istituzioni e le parti sociali sono in prima fila per far fronte a questo fenomeno preoccupante e da cui non siamo immuni. Purtroppo i fatti recenti da Eraclea a Jesolo lo hanno accertato”.
Certo, Il contrasto oggi è ancora più complicato e complesso perché il modus operandi non è esclusivamente improntanto alla violenza, ma come la definisce la Dia quello della sommersione ovvero il tentativo di infiltrarsi negli appalti, negli affari, nelle operazione finanziarie. In una regione come la nostra, in cui le tante amministrazioni virtuose hanno risorse da investire, i tentacoli delle organizzazioni criminali si allungano facilmente. Per questo dobbiamo mettere in campo tutti i mezzi necessari. Occorre, innanzitutto, fare squadra. La legalità resta un valore intoccabile per i nostri territori e le nostre comunità”.
Nello specifico, all’interno del protocollo d’intesa, Anci Veneto e l’Upi Veneto si propongono di promuovere:
- incontri tra gli Enti Locali ed altri soggetti istituzionali che operano nel territorio per favorire il loro coinvolgimento, eventualmente previa stipula di Convenzioni e/o Protocolli d’Intesa, in iniziative volte alla promozione della legalità nonché in azioni condivise di vigilanza, secondo le loro specifiche competenze, per prevenire e contrastare il fenomeno delle infiltrazioni criminali nel tessuto sociale e produttivo del territorio regionale;
- convegni, seminari, corsi di formazione multidisciplinari per gli amministratori e il personale degli Enti Locali sul tema della cultura della legalità e, in particolare, sulla prevenzione e contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività svolte dall’amministrazione pubblica.
L'importante è che lo stesso protocollo sia un punto di partenza e non di arrivo, precisa Pavanello. "Tutela i sindaci e le amministrazioni, come pure salvaguarda le aziende locali che lavorano onestamente. La nostra Anci continuerà a lavorare a fianco della Regione, per assicurare la piena collaborazione in materia di appalti, nonché alla cabina di regia, per offrire supporto”.