Nel corso del suo intervento, Conte ha precisato che: “per municipalità venete virtuose, intendo che non hanno speso un euro in più di quello che potevano e non hanno assunto una persona in più di quante dovevano. I sindaci che le amministrano non sono lamentosi o polemici. Chiedono però equità, dignità e responsabilità”.
Nello specifico sul superamento del turnover il presidente di Anci Veneto assicura che “la soluzione è vicinissima. Dovrebbe essere superato il funesto criterio, inserito in un decreto del Governo, che non permette agli amministratori comunali di assumere, ma in alcuni casi li costringe addirittura a licenziare. Si tratta di un risultato importante perché quello del personale è uno snodo strategico per amministrazioni più efficienti e servizi migliori”.
Sul tema Anci Veneto ha ricordato cosa prevede il decreto in questione sul superamento del turnover: i valori soglia della spesa del personale sono determinati in rapporto alla media degli accertamenti di competenza sulle entrate correnti, entrate relative agli ultimi tre rendiconti approvati. Il problema è che tale criterio non tiene conto della realtà veneta: qui i servizi fondamentali, quali la gestione dei rifiuti urbani e il servizio idrico integrato, in ottemperanza alle previsioni normative, da anni vengono svolti in forma associata attraverso gli ambiti ottimali che si occupano anche della riscossione e gestione delle relative tariffe. Ne consegue che nei bilanci dei Comuni veneti, a differenza di gran parte di quelli del resto d'Italia, non figura ad esempio tra le entrate correnti la TARI, e naturalmente tra le spese correnti manca il servizio di igiene urbana. Il rapporto finale risulta evidentemente iniquo per la determinazione della spesa del personale.
Quanto al fondo di solidarietà comunale, che vede 418 Comuni su 563 avere un saldo negativo rispetto all’anno 2019 per una riduzione complessiva di 7.782.958, Conte sottolinea di “aver trovato disponibilità da parte di Anci nazionale a una soluzione al taglio mascherato subito dai Comuni della nostra regione. Questo dovrebbe avvenire attraverso una distribuzione equa del 100 milioni stanziati dal DL 66 che tenga conto delle esigenze e delle specificità del Veneto. Le risorse che incrementano il fondo devono andare ai sindaci veneti pesantemente danneggiati e costretti di conseguenza a tagliare servizi ai cittadini come lo scuolabus e le mense”.
“I prossimi giorni saranno perciò decisivi – continua Conte -. Noi intanto siamo fiduciosi e ringraziamo ancora Anci Nazionale e Decaro per la sensibilità alle nostre istanze e per la volontà di trovare una soluzione. Da parte nostra siamo sempre stati disponibili al dialogo e continueremo su questa strada. Ma la nostra fiducia non implica la mancanza di attenzione per quello che succederà nell'immediato futuro: vogliamo portare a casa un risultato che non è una concessione o un regalo; solo, ripeto, una questione di equità e correttezza nei confronti dei Comuni e dei sindaci virtuosi come quelli veneti”.
Di seguito la rassegna di oggi.