Anciveneto plaude al nuovo Statuto della Regione. Atteso da più di 10 anni, da quando cioè è stato riformato nel 2001 il Titolo V della Costituzione, oggi è stato approvato all'unanimità dal Consiglio Regionale nella sede di Palazzo Ferro Fini. La soddisfazione dell'Associazione dei Comuni Veneti è motivata dalla stesura gli articoli relativi alle autonomie locali, dall'11 al 18; in particolare per l'istituzione del Consiglio delle Autonomie. ""Aspettavamo lo Statuto da tempo, la sua approvazione risponde alle richieste della società civile di avere più efficienza e concretezza -spiega il presidente dell'Anci regionale Giorgio Dal Negro, invitato alla seduta e presente per tutto il tempo- I Comuni hanno espresso a riguardo un giudizio sostanzialmente positivo, in particolare sull'istituzione del Consiglio delle autonomie. Ci eravamo battuti a lungo per ottenere questo nuovo organo composto da rappresentanti degli enti locali, in più occasioni e su più versanti; peraltro nell'anno 2010 avevamo organizzato numerosi incontri per sollecitarlo, tra cui con il governatore Zaia appena eletto"". La stessa Anciveneto aveva presentato nel 2008, in assenza di un'analoga iniziativa regionale, una proposta specifica per la costituzione di un'Assemblea Permanente delle autonomie locali, poi approvata da tutte e sette le province venete e da una settantina di municipalità. Molti spunti innovativi di quella proposta hanno trovato spazio nel nuovo Statuto; altri, probabilmente, lo avranno con la legge istitutiva e con il Regolamento. Il Consiglio delle autonomie rappresenterà tutto il territorio Veneto e diventando un importante interlocutore della Giunta regionale, oltre che del Consiglio; il tutto nell'ottica di una collaborazione propositiva. Conclude Dal Negro: ""Servirà anche a prevenire controversie tra enti locali e Regione, come è stato per il patto di stabilità regionale negli ultimi mesi. In questo specifico caso, poi opportunamente risolto, una diversa interpretazione della norma nazionale e dela conseguente assegnazione dei benefici aveva portato a una contrapposizione tra l'Anciveneto e la Regione"".