Dal primo aprile scorso, nell’ambito delle misure “salva Italia” è stata introdotta un’importante novità in materia di gestione delle procedure di evidenza pubblica. Si tratta della centrale unica di committenza, disciplinata dalla Legge 214/2011, nella cui applicazione l’Anciveneto e la Provincia di Padova supporteranno le municipalità patavine. L’accordo è stato presentato alla conferenza stampa di oggi dai rispettivi presidenti, Giorgio Dal Negro per l’Anci regionale e Barbara Degani per la Provincia di Padova. «Tramite la centrale unica cerchiamo di dare una mano soprattutto ai piccoli Comuni – ha detto la presidente Degani – mi riferisco a quelli al di sotto dei 5.000 abitanti che magari non hanno a disposizione professionalità adeguate per indire le gare. Si tratta di una materia molto complessa e delicata, quindi con la centrale unica di committenza speriamo di fornire un’adeguata assistenza e supporto. Abbiamo già ottenuto il riscontro da parte di 25 Comuni, da oggi iniziamo a proporre questo servizio e spero che altri possano aderire anche in un momento successivo. La maggior parte di loro chiede assistenza per gli affidamenti di lavori pubblici. Questo accordo con l’Anciveneto ci pone come prima Amministrazione provinciale ad offrire la disponibilità a sostegno delle Amministrazioni comunali. Non abbiamo nessun interesse a ricavare un profitto, cerchiamo soltanto di offrire un servizio che possa essere utile a tutti». Dal 1° aprile, infatti, i Comuni sotto i 5.000 abitanti non possono più indire gare risultando, a tutti gli effetti, bloccati. Anche per questo l’Anci ha chiesto al Governo di prorogare l’obbligo della Centrale unica al 31 dicembre 2013. «E’ una necessità incombente – ha detto il presidente Dal Negro – i tempi sono scaduti. I Comuni sono bloccati e non possono emettere alcun bando se non attraverso una centrale di committenza unica o in unione tra Comuni. L’iniziativa della Provincia di Padova è di grande interesse in quanto vengono messe a disposizione risorse molto qualificate alle quali le Amministrazioni comunali possono finalmente attingere. Nell’attuale complessità (e incertezza) del quadro normativo sia a livello europeo che nazionale, può costituire una buona opportunità, soprattutto per i piccoli Comuni. Come Anciveneto daremo il massimo supporto informativo e di orientamento ai Comuni interessati». Le esperienze di centrale unica riguardano sia i lavori pubblici che i servizi e le forniture. L’accorpamento degli apparati consentirebbe di razionalizzare la spesa, rispondendo nel contempo alle esigenze di specializzazione nelle procedure. E i Comuni possono mantenere la propria autonomia perché si rivolgeranno alla Centrale con il pacchetto di lavori che hanno stabilito di fare, mentre l’ente incaricato come Centrale avrà il compito di indire le gare. Nel caso di questo accordo, la Provincia di Padova potrebbe assicurare la disponibilità ad occuparsi di tutte le gare indette nel territorio, lasciando la gestione finale alle varie municipalità interessate e garantendo l’assistenza di proprio personale qualificato.