Che la legge ci aiuti. Il convegno di Anciveneto sul futuro dei piccoli comuni, stamattina a Curtarolo (Pd), ha messo al centro del dibattito i processi di unione di servizi e di fusione affrontati attualmente da molte realtà municipali. E’ emerso un quadro di luci e ombre, dove i benefici dell’aggregazione di funzioni si scontrano con una normativa poco chiara che non tiene conto della diversità del territorio. In particolare Vittorio Domenichelli, noto avvocato e docente di diritto amministrativo all’Università di Padova, ha puntato il dito contro la mancanza di un vero disegno normativo a monte: «C’è l’aspetto positivo di stimolare l’aggregazione nelle realtà in cui conviene farlo, ma è tutto molto raffazzonato come spesso capita nel nostro paese quando si legifera. Quanto alle fusioni, bisogna prima passare attraverso la consultazione dei cittadini vista il radicato senso di appartenenza alle realtà locali». La tendenza è di andare verso la concentrazione delle funzioni. Mentre Tiziano Tessaro della Corte dei Conti veneta ha accusato la mancanza di incentivi per indirizzare questo processo, con i vincoli del patto di stabilità che si fanno sentire anche a livello di unione. Il più duro di tutti è stato però Dimitri Tasso, coordinatore nazionale Anci per le Unioni dei Comuni: «Da Roma obbligano gli enti locali al risparmio, dimenticandosi che i maggiori centri di spesa stanno nelle istituzioni superiori. Che senso ha poi il risparmio, se non si possono più erogare i servizi ai cittadini? Ci dev’essere una netta distinzione di base, la montagna non è la pianura e una regione d’Italia può essere molto diversa da un’altra. Concentrare servizi in piccoli comuni montani che già ne hanno pochi e part time non porta a economie di scala. Inoltre in questa fase, ribasisco, si devono fare investimenti. La notizia positiva è lo slittamento di un anno dell’obbligo di associare le rimanenti funzioni fondamentali, dal 31 dicembre prossimo a fine 2014». A coordinare il dibattito il vicepresidente di Anciveneto Pier Antonio Tomasi, l’esperto dell’Anci regionale in gestioni associate Paolo Fortin e il sindaco ospitante Marcello Costa. Alla fine del convegno, l’ultimo di quest’anno organizzato dall’Associazione dei Comuni Veneti, sono stati consegnati gli attestati ai più presenti durante la formazione: per i sindaci, Gianluca Braga di Guarda Veneta (Ro),Flavio Scaranto di Grumolo della Abbadesse (Vi) e Tiberio Businaro di Carceri (Pd); per i dipendenti comunali, Daniela Bazzoni di Mezzane di Sotto (Vr), Cristiano Pellegrin di Loreo (Ro) e Mino Polga di Lugo (Vi).