Mirano, Sandonà ed Este uniti per realizzare la “Smart Land”
Questa mattina è stato ufficialmente presentato il progetto Rete “Cittadinanza 20-20-20 per una terra intelligente”, realizzato dai comuni di Mirano, Este e San Donà di Piave. Collegati in videoconferenza, i sindaci Maria Rosa Pavanello, Giancarlo Piva e Andrea Cereser hanno illustrato le caratteristiche principali del progetto, che nasce con l’intento di favorire e migliorare la sostenibilità ambientale, perseguendo, così, gli obiettivi previsti dal “Pacchetto Clima-Energia 20 20 20”, insieme delle misure pensate dalla UE per il periodo successivo al termine del Protocollo di Kyoto contenuto nella Direttiva 2009/29/CE, entrato in vigore nel giugno 2009 e valido dal gennaio 2013 fino al 2020. I governi locali, infatti, svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane.
I Comuni di Mirano, Este e San Donà di Piave (una popolazione complessiva di 86.000 cittadini) sono accomunati dal fatto di aver aderito al Patto dei Sindaci, impegnandosi a redigere il PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) e a realizzare le azioni di mitigazione delle emissioni di CO2 entro il 2020. I PAES, oltre a consentire una riduzione definita dei gas climalteranti, hanno l’obiettivo di favorire un ambiente e una qualità della vita più sani, una accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica. I tre comuni hanno così deciso di dare vita alla Rete “Cittadinanza 20-20-20 per una terra intelligente”, aperta all’adesione di altri comuni, per sviluppare questi temi e declinarli al meglio nelle loro realtà territoriali.
La Rete “Cittadinanza 20-20-20” dà quindi risalto al cammino che i comuni aderenti stanno perseguendo per una crescita inclusiva intelligente, attraverso la riduzione degli sprechi, la partecipazione dal basso, una crescita condivisa, rafforzando un’alleanza per la sostenibilità che parta dai Sindaci e che costituisca anche innovazione civica. L’obiettivo dell’alleanza è andare oltre la smart city, istituendo una Rete che promuova la “terra intelligente” (smart land), ovvero quelle comunità di territorio ampio che vivono mettendo in pratica nel quotidiano criteri di sostenibilità, condividendo le buone pratiche amministrative e gestionali, di ricerca e di studio. La rivoluzione nelle pratiche parte già dagli strumenti di lavoro: proprio per questo si è optato per una videoconferenza on line che ha consentito di risparmiare circa 32,70 kg CO2 non immessi in atmosfera.
«Il principio fondante – ha spiegato Maria Rosa Pavanello – è mettere in rete le energie per un comune più virtuoso, efficiente e sostenibile, che migliori sensibilmente la qualità della vita dei propri cittadini. La rete unisce virtualmente un territorio ampio che va “dai colli al fiume”, ponendosi come soggetto promotore di modelli di vita equilibrati e sostenibili, per l’area del Veneto centrale». Pavanello, che ricopre anche il ruolo di presidente di Anciveneto, ha sottolineato che «la Rete è anche una risposta ai continui tagli agli enti locali: ci permette di cercare risorse presso altre sedi, come l’Unione Europea».
Tale concetto è stato sviluppato anche da Giancarlo Piva, che ha evidenziato come «questa forma di collaborazione permetta di costituire massa critica, aspetto fondamentale per trovare forme di finanziamento e di incentivi in ambito comunitario, nazionale e regionale fra i fondi destinati al rilancio delle “Aree interne”. La Rete “Cittadinanza 20-20-20 promuove una crescita inclusiva intelligente attraverso la riduzione degli sprechi e la partecipazione dal basso».
Andrea Cereser ha fissato alcuni dei principali aspetti su cui la Rete potrà agire: verde urbano, inteso come ambiente naturale che circonda la città; mobilità, intesa come modi di spostarsi alternativi all’auto privata; risparmio energetico, inteso come riduzione di sprechi e consumi inutili. «Passando da un’epoca di molte risorse a un presente con poche – ha concluso – dobbiamo affidarci alla principale risorsa a nostra disposizione, l’intelligenza. Dobbiamo imparare a fare di necessità virtù».