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I dodici punti di Anciveneto e Anci nazionale per andare oltre la stagione dei continui tagli ai Comuni

Dal superamento della Tasi e del patto di stabilità alle partecipate e agli uffici giudiziari, passando per le città metropolitane, i migranti e molto altro. Tutti in una piattaforma che servirà da base per le trattative future.

 

La Legge di stabilità 2016 dovrà rappresentare il superamento definitivo della lunga stagione di continui tagli ai Comuni. Lo chiede l’Anci Veneto assieme all’Anci nazionale e alle altre Anci regionali, dopo la riunione del comitato direttivo dell’Anci giovedì 24 settembre a Roma. Per andare oltre questi sette anni di reiterate decurtazioni agli enti locali, è stata elaborata una piattaforma in 12 punti come base per le future trattative con il Governo.

Un tema caldo da risolvere con urgenza è quello dei piccoli Comuni, per il quale serve una revisione del quadro normativo di riferimento a partire dalle regole delle gestioni associate, delle convenzioni e delle fusioni. «Finalmente si sta muovendo qualcosa –spiega la presidente dell’Associazione dei comuni veneti Maria Rosa Pavanello, che ha sottoscritto il documento al Comitato Direttivo- per le municipalità di minore dimensione demografica, c’è l’impegno del presidente nazionale Piero Fassino sia di chiedere l’abolizione del patto di stabilità che di modificare l’obbligo di associare 9 funzioni fondamentali previsto entro il 31 dicembre 2015».

Quindi la Tasi. Si chiede che al suo superamento corrisponda una copertura compensativa di risorse al 100 per cento, dato che il presidente del Consiglio ha più volte ribadito che l’eliminazione di questa tassa non penalizzerà i Comuni. Alla domanda sul valore esatto dell’abolizione della Tasi, i sindaci rispondono che le cifre esatte devono essere fornite dal Mef così come le relative risorse compensative devono essere indicate dal Governo. Dai conti dell’Anci si tratta di circa cinque miliardi di euro tra i 3,6 miliardi di Tasi sulla prima casa, 500 milioni di fondo perequativo, 300 milioni di Imu agricola e 6/700 milioni sui cosiddetti “imbullonati”. Si può discuterne ma a una condizione: e cioè, nel caso si tocchi un pilastro della finanza locale come questo, si ridefinisca e faccia chiarezza su tutti gli altri tributi allo scopo di riordinare tutto il sistema della finanza locale.

In aggiunta a Tasi e piccoli comuni compare un’altra priorità: andare oltre il Patto di stabilità in generale. In particolare per i comuni veneti, è bene ricordare che gli avanzi dei bilanci sono congelati e non spendibili proprio per i vincoli del Patto. Pertanto lo sblocco delle risorse rappresenterebbe un forte rilancio degli investimenti su scala locale e contribuirebbe a sostenere crescita che il governo vuole perseguire.

Pure su Città metropolitane ed enti di area vasta viene chiesto un approfondimento. I tagli imposti dalla revisione della spesa valgono un miliardo sul 2015, due sul 2016 e tre sul 2017. Già quest’anno sono molte le Città metropolitane che rischiano di non rientrare nei parametri del Patto di stabilità: è del tutto evidente che bisogna rivederli, essendo i tagli dei prossimi due anni di molto superiori a quelli dell’anno in corso.

I primi cittadini hanno anche fatto il punto sull’emergenza migranti, rimarcando come il piano d’accoglienza necessiti di aggiustamenti: gli hub regionali sono ancora pochi e spesso, una volta raccolti in mare, i migranti vengono smistati in modo confuso verso i Comuni. Si tenga conto, inoltre, che oltre allo Sprar i migranti vengono smistati dalle Prefetture e che questi due canali spesso non sono comunicano tra loro. «E’ da marzo che facciamo presente il problema» precisa la presidente Pavanello.

Gli altri punti della piattaforma Anci vanno dalle spese per gli uffici giudiziari, il cui pregresso vale circa 700 milioni ed è un credito da regolare, alle società partecipate, da razionalizzare per arrivare a soggetti di dimensioni adeguate al mercato e quindi più efficienti e sostenibili.

Senza dimenticare il Trasporto pubblico locale, gli investimenti per Scuola e Welfare, la riforma del Catasto e l’emergenza abitativa e utilizzo del Fondi comunitari 2014-2020; si tratta di questioni in attesa di una risposta.

Tanti di questi argomenti verranno toccati lunedì 28 al workshop organizzato da Anciveneto assieme all’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana, alla presenza di sindaci ed esperti e dello stesso Fassino.

ANCI VENETO

Presidente: Mario Conte
Direttore: Carlo Rapicavoli
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