“Il maxiemendamento del Governo, per il quale è stato chiesto il voto di fiducia, rappresenta una chiusura alle richieste avanzate dall’ANCI, nessuna delle quali è stata accolta, e fa pensare ad un preciso disegno politico con il quale si penalizzano e mortificano pesantemente i Comuni, aprendo di fatto uno scontro istituzionale durissimo.” Inizia così il documento dal titolo “Una Finanziaria inaccettabile” Presentato dal Sindaco di Mira Roberto Marcato ed approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale di Anciveneto nella seduta del 20 dicembre scorso a Belluno. Secondo Vanni Mengotto, Presidente dell’Associazione, si è al culmine della confusione con una legge che contiene un maxiemendamento unico con 600 commi che ne impediscono una chiara lettura. I Comuni messi di fronte all’impossibilità di creare entrate proprie (ad eccezione dell’ICI) e di tagliare servizi fondamentali come ad esempio quelli riguardanti il sociale e la pubblica istruzione, non sono in grado per la prima volta di impostare i bilanci di previsione 2005. Nel documento si prefigura a chiare lettere una stagione di crisi che colpirà per primi i cittadini e che potrebbe sfociare in forme di protesta clamorose da parte dei Comuni. Il documento conferma il ruolo di Anciveneto come organo di riferimento per le nuove realtà locali, qui unite in una sola voce ad esprimere la forte preoccupazione per il 2005. Ecco di seguito il testo del documento: """"""""Una Finanziaria inaccettabile"""""""". 1) Il maxiemendamento del Governo, per il quale è stato chiesto il voto di fiducia, rappresenta una chiusura alle richieste avanzate dall’ANCI, nessuna delle quali è stata accolta, e fa pensare ad un preciso disegno politico con il quale si penalizzano e mortificano pesantemente i Comuni, aprendo di fatto uno scontro istituzionale durissimo. 2) Tra le minori entrate correnti e per investimenti (a livello nazionale la previsione 2005 è complessivamente inferiore del 10,75% sul 2003), i vincoli di spesa, le maggiori spese derivanti dall’inflazione che non viene riconosciuta e dal rinnovo del contratto dei dipendenti degli EELL, che graverà sui bilanci comunali, si prefigura una crisi profonda che andrà a colpire i cittadini. 3) In questo quadro, i Comuni del Veneto, notoriamente virtuosi ed anzi penalizzati dai meccanismi perequativi con i quali vengono definiti i trasferimenti statali, per il primo anno non sono in grado materialmente di impostare i bilanci di previsione 2005. 4) A fronte dell’impossibilità di creare entrate proprie (fatta eccezione per la solita “ICI”) e di tagliare servizi fondamentali irrinunciabili (sociale, cultura, pubblica istruzione, ecc.) non vorremmo doverci affidare a forme di protesta clamorose. 5) L’ANCI regionale del Veneto esprime profonda contrarietà alla manovra finanziaria, che non introduce alcun elemento di autonomia impositiva, e invita tutti i Comuni ad una mobilitazione forte ed incisiva, mirata ad una modifica sostanziale delle misure proposte dal Governo e attualmente all’esame del Parlamento. Belluno 20 dicembre 2004