Secondo i dati forniti da Anciveneto i primi cittadini chiedono lumi (e lezioni “ad hoc”) sull'amministrazione del territorio. Il presidente Vanni Mengotto: “Non abbandoniamoli a loro stessi, hanno grosse responsabilità” La gestione del territorio. Ecco l'argomento che, secondo un'indagine effettuata da Anciveneto, sta più a cuore ai sindaci dei comuni veneti. In particolare, nei mesi scorsi i primi cittadini sono stati invitati a compilare un questionario sulla formazione che la stessa associazione dovrebbe loro fornire. Dieci gli argomenti intorno ai quali i primi cittadini hanno espresso le loro preferenze. Ebbene, la voce “Leggi nazionali, regionali e comunali che riguardano la gestione del territorio” ha riportato il massimo dei voti: addirittura il 67% ha sottolineato che l'argomento interessa molto. Al secondo posto “La gestione economico-finanziaria: il bilancio di previsione, il conto consuntivo, gli impegni e le liquidazione di spesa, il Peg”; in questo caso il 59% degli interpellati ha risposto che il tema è molto rilevante per portare avanti una buona amministrazione. Sul podio anche “Lavori Pubblici e competenze” con il 48% delle preferenze. Seguono, quasi a pari merito, “Le politiche sociali: la legislazione di riferimento, i nuovi strumenti per la concessione di contributi (ISE, ISEE...), la tutela della salute dei cittadini” e “La comunicazione istituzionale con i cittadini, con i mass-media, con attività dedicate. L'Ufficio Stampa e il portavoce del sindaco”. Questo ultimo dato è la sorpresa del questionario: segno che i primi cittadini veneti desiderano fare opere pubbliche e... pubbliche relazioni: viene così definitivamente sfatato quel tabù che voleva i sindaci veneti completamente disinteressati dalla comunicazione esterna. Ora la palla passa ad Anciveneto che ha già in agenda degli appositi incontri formativi . Perché, come sottolinea Vanni Mengotto, presidente Anciveneto: “Non bisogna abbandonare gli amministratori locali a loro stessi. E' difficile fare il sindaco, ma è anche fonte di soddisfazione personale. Non esistono dei corsi: l'importante è che loro, per primi, si mettano in gioco e stiano a stretto contatto con i cittadini”.