""Certo, ci fa piacere se viene tagliata l'ICI, una tassa che riteniamo ingiusta perché colpisce direttamente chi ha risparmiato una vita per costruirsi una casa. Ma l'ICI rappresenta più o meno il 20% degli incassi di un comune. Va bene fare i conti sulle nostre teste ma l'importante è non penalizzarci per l'ennesima volta"". Queste le parole di Roberto Andriolo, vicepresidente di ANCIVeneto, che, a margine di un convegno tenutosi a Dire&Fare, rassegna dell'innovazione nella pubblica amministrazione che si tiene annualmente in Fiera a Rovigo, dal titolo Enti Locali da riformulare. Andriolo ha così espresso la posizione dei Comuni veneti in merito alle recenti dichiarazioni sull'eliminazione dell'ICI. E non è la prima volta che il vice di AnciVeneto si mette in prima linea contro Roma. Per anni a capo dei piccoli Comuni dell'associazione, ha recentemente smaccato lo Stato italiano,vincendo un ricorso contro Roma proprio in merito all'ICI. ""Negli ultimi anni i Comuni hanno subito continuamente i tagli che si dovrebbero fare altrove e questo ha portato alla difficoltà generalizzata di mantenere alto il livello dei servizi… se si taglia l'ICI si dovranno trovare soldi da altre parti. Sono poco speranzoso che questo possa accadere e temo che si risolva nell'ennesimo taglio ai Comuni. E ricordo per l'ennesima volta che i Comuni veneti sono i più penalizzati d'Italia perché ricevono molto meno di quello che danno a Roma, pur essendo i più virtuosi"" Nel corso del convegno poi, Anciveneto ha espresso le proprie indicazioni in merito al riordino istituzionale annunciato con il cambio di governo. Cambia il governo e Anciveneto è pronta a dettare l'agenda degli impegni. La quale riguarderà in primis il riordino degli Enti Locali all'interno delle Regioni, da discutere direttamente alla riunione dell'Anci nazionale del prossimo 8 maggio. . Un federalismo che dovrà essere comunque cooperativo, tenendo conto delle carenze strutturali di certe aree. E che non dovrà guardare soltanto alle Regioni a scapito dei comuni, da una quindicina d'anni sempre più importanti alla luce delle due forme di sussidiarietà previste. Sussidiarietà verticale nel senso che sono gli uffici comunali a provvedere direttamente ai bisogni principali del cittadino, senza passare a organismi superiori. Sussidiarietà orizzontale nel senso che ci si avvale di altre realtà, prevalentemente privati e associazioni di volontari, per sopperire a una serie di funzioni quale l'istruzione nelle materne, servizi sociosanitari come il trasporto di anziani, e l'elenco potrebbe continuare. Nel convegno, inoltre, è stata messa in luce la necessità di un approccio più riflessivo sulla questione dei costi della politica. Come per la proposta d'abolizione delle Province, auspicata da diverse parti, ma che comporterebbe comunque uno sconvolgimento dei rapporti tra i cittadini, le amministrazioni comunali, regionali e lo Stato. O come per la riduzione delle Comunità Montane, regolamentato dalla Finanziaria 2008 e che però non terrebbe conto di parametri importanti, quali l'effettiva altitudine in cui si trovano i territori presi in considerazione. Quindi, sarà fondamentale portare avanti le forme associative tra amministrazioni comunali, stabilendo però un'univocità in base al territorio considerato. Infine, in seno ai comuni stessi, è stata discussa la figura del segretario comunale, per le mansioni sempre più importanti che lo accostano a un dirigente.